Il gruppo Wakeup, di fronte alla Nunziatura Apostolica, forte dell’appoggio ricevuto dalle vittime degli abusi sessuali, ha chiesto il cardinal Burke come nuova guida di Washington
A Washington, il 12 novembre, un gruppo di cattolici statunitensi ha chiesto a Sua Santità Papa Francesco di nominare il cardinale Raymond Leo Burke come nuovo arcivescovo.
Il gruppo, che si chiama Wakeup, è stato fondato da Missy Smith ed ha manifestato di fronte alla Nunziatura Apostolica di Washington al grido di “Dateci il cardinale Burke”, forti dell’appoggio ricevuto da chi ha subìto abusi sessuali, vittime che ritengono il cardinal Burke l’unica candidatura possibile per fronteggiare lo scandalo pedofilia che, proprio a Washington, ha portato al “dimissionamento” dell’ex cardinale Theodore McCarrick.
Oltre alla richiesta di nominare il cardinale Burke come il prossimo arcivescovo di Washington DC il gruppo ha chiesto al Vaticano di rimuovere tutti i vescovi americani che hanno avuto legami con quella che chiamano “mafia omosessuale” e con i “pedofili all’interno della Chiesa”.
L’arcidiocesi di Washington è una delle diocesi più importanti degli Stati Uniti perché include la capitale federale, la Basilica dell’Immacolata Concezione (che è il Santuario nazionale) e il suo arcivescovo assume compiti speciali di rappresentanza.
Questa sede arcivescovile, che conta circa 650 mila battezzati su circa 3 milioni di abitanti, attualmente è vacante perché il cardinale Donald William Wuerl ha rassegnato le sue dimissioni il 12 ottobre 2018, sulla scia delle rivelazioni legate alla sua non positiva gestione degli episodi di abusi sessuali quando era stato vescovo di Pittsburgh. Da allora Papa Francesco non ha ancora preso una decisione in merito alla successione.
A proposito del cardinal Burke, nei giorni scorsi il vaticanista Marco Tosatti ha svelato il “consiglio verbale” dato ai vescovi americani da un nunzio, per “non invitare nella diocesi persone come il cardinale Burke, e, se non è possibile evitare la sua presenza, non recarsi all’evento”.
Questa vicenda ha portato il canonista Ed Peters, a concludere che i vescovi “che dovessero rifiutarsi di associarsi pubblicamente al Cardinale Burke potrebbero essere accusati di scisma”, in base al canone 751 del Codice di Diritto Canonico, perché il cardinale americano risulta “in piena comunione con la Chiesa Cattolica, non esistendo sanzioni vaticane nei suoi confronti”.
Molti fedeli cattolici, sparsi in tutto il mondo, guardano al cardinal Burke con grande rispetto, per la sua fede, incorruttibilità e intelligenza. Inoltre la sua grande competenza giuridica è considerata necessaria per affrontare i gravi problemi che la pedofilia ha causato nella Chiesa americana.
Anche il mondo politico di ispirazione sovranista guarda con rispetto al cardinale nativo di Richland Center. Burke e Stephen Bannon, ex capo stratega di Donald Trump, collaborano con l’Istituto Dignitatis Humanae (descritta come “accademia per l’Occidente giudeo-cristiano”), fondato nel 2008. L’ex guru di Trump, d’accordo con il cardinale Burke, promuoverà dei corsi di formazione per cattolici impegnati in politica presso la Certosa di Trisulti, un monastero di Collepardo (Frosinone).
Anche il vicepremier e ministro dell’Interno, Matteo Salvini ha incontrato più volte il porporato americano, come anche il ministro della famiglia Lorenzo Fontana.
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