La Certosa di Trisulti è stata definitivamente assegnata dal Ministero all’Associazione DHI – Dignitatis Humanae Institute, una fondazione di carattere religioso di orientamento conservatore vicina al Teocon Cardinale Burke. Sul sito del MIBACT, infatti, è stato pubblicato lo schema delle 4 concessioni di uso di beni immobili dello Stato di alto valore storico ad altrettante strutture senza finalità di lucro tra cui, appunto, il gioiello sito nel comune di Collepardo.
IL BANDO
Il bando del Ministero per i Beni Architettonici e Culturali intendeva individuare associazioni e fondazioni senza fini di lucro alle quali concedere in uso beni immobili del demanio culturale dello Stato, per i quali attualmente non era corrisposto alcun canone e che richiedevano interventi di restauro. La concessione d’uso è finalizzata alla realizzazione di un progetto di gestione del bene che ne assicuri la corretta conservazione, l’apertura alla pubblica fruizione e la migliore valorizzazione. Su questo punto era intervenuto già nel 2016 il Sindaco del piccolo comune ernico, Mauro Bussiglieri, segnalando che il bando aveva un vizio di partenza in quanto escludeva associazioni ed enti territoriali dalla gestione futura del bene. Anche oggi il Primo Cittadino conferma questa sua idea, anche se con un approccio più realistico, data per certa l’assegnazione, lancia un appello ai responsabili della DHI affinchè si aprano alla collaborazione con il Comune e con le associazioni che da anni si battono per il recupero e il rilancio della Certosa che possono mettere a disposizione le proprie competenze e conoscenze del territorio.
IL CONTRATTO
Stando al contratto che ha validità dal 4 dicembre scorso, l’associazione Dignitatis Humanae Institute verserà al Ministero 100 mila euro l’anno, per un canone mensile di poco più di ottomila euro, anche se dovrà provvedere alla manutenzione che, per le condizioni della struttura attuali, sono abbastanza importanti; il contratto ha validità di 19 anni. Contro questa assegnazione o, meglio, contro la propria esclusione dal bando per mancanza di documentazione idonea, l’Accademia Nazionale delle Arti del Castello Petroro di Todi, Comunità di monaci e laici appartenenti a Chiese Cristiane ortodosse, aveva tentato di opporsi tuttavia non si hanno notizie di ulteriori azioni ufficiali da parte dell’Accademia. Nella Certosa, attualmente, è presente solo un frate che presto andrà presso l’Abbazia di Casamari, mentre è già presente in qualità di ospite uno dei rappresentanti della DHI.
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