La Certosa di Trisulti è stata affidata a una fondazione nazional-populista di destra con ramificazioni negli ambienti del radicalismo giudaico-cattolico statunitense per farne “una scuola di nazionalismo di estrema destra e di cattolicesimo integrale”, accusa Nicola Fratoianni di Sinistra Italiana. Ed è l’imputazione che Leu rivolge alla Dhi, la fondazione che ha vinto il bando di gara promosso dal ministro dei Beni Culturali nell’ottobre del 2016 e che l’attuale ministero guidato da Alberto Bonisoli ha ereditato dalla precedente amministrazione condotta da Dario Franceschini.
Oggi, in aula alla Camera, c’è stata una nuova puntata della querelle. Il governo, attraverso il sottosegretario Gianluca Vacca, ha risposto a un’interrogazione presentata da Nicola Fratoianni e Federico Fornaro che paventano la nascita di un think thank della destra populista, ospitato nella Certosa di Trisulti, fondata nel 1204 per volontà di Papa Innocenzo III a Collepardo in provincia di Frosinone, e assegnata dal ministero per i Beni e le Attività Culturali nel febbraio del 2018 all’associazione Dignitatis Humanae Institute (Dhi), con un canone annuo di 100.000 euro per 19 anni.
Nei ‘capi d’accusa’ presentati nell’interrogazione Fratoianni e Fornaro hanno, tra l’altro, allegato la dichiarazione al “Washington Post” di Benjamin Harnwel, collaboratore di Steve Bannon e responsabile dell’associazione, il quale ha rimarcato a suo tempo che Dhi “sta lavorando per trasformare la Certosa in un’accademia per studenti ‘guerrieri’ che vogliono imparare le regole del populismo, per diventare una nuova generazione di sovranisti”.
Nel ricostruire passo passo le procedure, Vacca ha in sostanza invitato i due esponenti di Leu a rivolgersi all’ex ministro Franceschini e che “proprio per rendere completamente trasparente ogni aspetto dell’assegnazione”, il ministero guidato oggi da Alberto Bonisoli ha “deciso di pubblicare on line tutta la documentazione”.
“La concessione in uso dell’Abbazia – ha riferito Vacca – è stata rilasciata nel 2017 al termine di una procedura di gara che aveva verificato i requisiti delle due associazioni che avevano presentato l’offerta: l’Accademia nazionale delle Arti e Dhi”, rimasto l’unico poi concorrente a seguito della successiva rinuncia dell”Accademia’ nel maggio 2017.
Le verifiche di idoneità hanno ritenuto soddisfacenti le attestazioni richieste sull'”esperienza quinquennale pregressa” in materia di gestione di beni culturali, di promozione della cultura e di organizzazione di eventi culturali e di visite guidate. La commissione ha di conseguenza assegnato la concessione alla Dhi, “valutando il progetto come corrispondente a quanto previsto dal bando del 28 ottobre 2016” in ogni parte di esso esaminata e “in particolare l’aumento del canone di concessione posto alla base dell’asta e il progetto di valorizzazione e del programma di fruizione”.
E’ compito del Polo museale del Lazio, quale istituto cui il bene risultava in consegna dal ministero dei Beni Culturali, vigilare ora sulla corretta esecuzione del contratto di concessione e sulla tutela del bene. “Le dichiarazioni del rappresentante legale della Dhi – ha infine puntualizzato il sottosegretario Gianluca Vacca, riferendosi alle bellicose parole di Harnwell – asseritamente riportate dalla stampa, non formano parte dell’offerta presentata nel progetto di valorizzazione del bene e non trovano disciplina alcuna nell’ambito della concessione stipulata”.
Precisazioni, quelle di Vacca, che non hanno affatto rassicurato Leu. “Se non ho capito male – ha osservato Fratoianni in aula alla Camera- lei ha esplicitamente sostenuto che le dichiarazioni responsabile del DHI Benjamin Harnwell, fanno parte delle dichiarazioni programmatiche di quel bene assegnato dall’Italia e che le stesse dichiarazioni non sono in linea con l’offerta presentata e con il disciplinare previsto per l’assegnazione”.
“Il rappresentante di Dhi ha più volte dichiarato di voler realizzare nella Certosa di Trisulti una scuola di formazione politica legata a The Movement e alla fondazione guidata da Steve Bannon. Mi pare quindi che dalle parole di Vacca si confermi che oggi ci sono tutte le condizioni affinché il ministero dei Beni Culturali metta in discussione l’assegnazione o quanto meno espliciti e vincoli l’attuale gestione a non realizzare la scuola di nazionalismo di estrema destra e di integralismo cattolico – ha concluso – che invece è il dichiarato obiettivo degli assegnatari”.