Collepardo – Benjamin Harnwell, legale rappresentante della “Dignitatis Humanae Institute”, chiarisce in merito alla gestione: “Un’associazione che persegue diverse finalità”
Ci tiene a ribadire la sua stima profonda e l’amicizia che lo lega con Steve Bannon, già fedelissimo di Donald Trump, sollevato dal prestigioso incarico di capo stratega e dal consiglio di sicurezza nazionale degli Usa. Stiamo parlando di un giovane inglese, poco più che quarantenne, che risponde al nome di Benjamin Harnwell. Questo signore è tra i fondatori e legale rappresentante della “Dignitatis Humanae Institute” (DHI), che dal 30 ottobre 2015 ha stipulato regolare contratto di servizio della gestione del Museo del convento benedettino di San Nicola nei pressi della Certosa di Trisulti. Incontriamo il signor Harnwell ad Alatri. L’occasione è data anche per rispondere ad alcune esternazioni non gradite apparse negli ultimi giorni su alcuni organi di stampa.
Signor Harnwell, cos’è la “Dignitatis Humanae Institute”?
«Semplicemente un’associazione che persegue diverse finalità tra cui la promozione del vangelo in ambito politico, la difesa delle fondamenta giudeo-cristiane della civiltà occidentale nonché la difesa dei valori della vita, della famiglia e degli ultimi».
Come si evince da diverse esternazioni, la sua associazione non sarebbe gradita nella gestione della Certosa. Non siete sulla stessa linea di Papa Francesco?
«La “DHI” è nata durante il pontificato di papa Benedetto XVI, ma forse è più vicina al carisma di papa Wojtyla. Non abbiamo mai preso posizioni contro Papa Francesco, ed è da notare che l’onorevole Rocco Buttiglione è il “nostro padre fondatore”, lui che sta in prima linea dei difensori del Santo Padre. Tanto è vero che Papa Francesco e la DHI hanno priorità leggermente diverse. Ma quando si tratta dei giudizi prudenziali, questo non è minimamente un reato».
Vi hanno accusato di essere integralisti, rivolgendo a voi anche l’accusa contraddittoria di appartenere alla massoneria…
«Sono cattolico, non sono mai stato e mai sarò massone. Ci attaccano su tutti i fronti. Proprio per questo rimango molto sereno».
Sull’adempimento dei requisiti voluti del bando pubblico della Certosa , specificamente nel caso del Piccolo Museo Monastico di San Nicola, può spiegare come è la situazione?
«Vorrei ricordare che il 30 ottobre 2015 ho stipulato regolare contratto di servizio con l’abate di Casamari, padre Eugenio Romagnuolo, per la gestione dell’ormai famoso Piccolo Museo che qualcuno ha scritto sarebbe chiuso. Come ho detto altrove, questo Museo, che non è il Louvre, si apre alle richieste dei visitatori. Il bando precisava che l’immobile storico in questione può essere o pubblico o privato. Tengo a precisare che l’associazione, come chiedeva il bando, ha maturato l’esperienza della gestione di un immobile culturale “nell’ultimo quinquennio”. La durata dell’esperienza della gestione non è specificata nel bando, solo che l’esperienza doveva essere acquista negli ultimi cinque anni. Non abbiamo mai detto che di aver gestito il Museo da cinque anni. La richiesta per un’esperienza “quinquennale” non si tratta del requisito della gestione dell’immobile storico, ma del requisito dell’esperienza in ambito culturale (e qui non si è espresso quando quest’esperienza aveva bisogno di essere acquista, ma solo che l’esperienza sia al minimo di cinque anni). Dunque, questi due requisiti sono simili ma diversi. Richiedono apposta cose diverse. Penso che siano formulati così proprio perché il Ministero voleva dare un po’ di flessibilità per farsi che il massimo numero possibile di interessati potessero fare domanda. Secondo me, per evitare confusione, uno deve leggere bene quello che ha detto il bando. Quindi spero che sia chiaro che tutte le carte sono in regola».
Vanta un’amicizia con il già capo stratega di Trump…
«Sono sempre stato felice di difenderlo e sempre lo farò, è persona autentica e sincera, motivata solo dall’abbandono dalla classe politica dell’operaio americano ordinario. Se in Italia ci fosse stato 30 o 40 anni fa un politico come lui, questa bella nazione non si troverebbe in queste condizioni».
Benjamin Harnwell va avanti per la sua strada. E assicura un ritorno agli antichi splendori della Certosa di Trisulti.
Original article:https://www.ciociariaoggi.it/news/attualita/59651/certosa-di-trisultia-tutte-le-carte-sono-in-regola-le-parole-di-harnwell